Mi pongo alcune domande.
- Perchè quando siamo vicini alle elezioni tutti diventiamo paladini dell'ambiente, ma finita la tornata elettorale siamo i primi (nel nostro piccolo) ad inquinare?
- La scelta del governo (di centro-sinistra e con una componente come i verdi all'interno) di localizzare nel Parco Nazionale del Vesuvio la discarica, non sarebbe stata evitata se solo il Parco Nazionale avesse funzionato realmente e non solo sulla carta?
- Com mai l'ente parco si ricorda di esistere solo quando stanno per aprire una discarica entro i suoi confini, e non pensa invece di far fruttare il parco come succede per il resto dei parchi d'Italia?
La verità, o meglio il mio pensiero su qulla che potrebbe essere la verità, è che anche nel parco soffriamo del virus sociale degli ultimi anni. L'immobilismo.
Abbiamo creato un parco che ha bloccato i cacciatori, ma ha bloccato anche gli agricoltori che vista l'invasione di conigli selvatici, e le ristrettezze a cui li ha sottoposti il parco non sono più padroni di lavorare la loro terra.
Abbiamo creato un parco che non pensa a consorziare i produttori di prodotti tipici locali sotto un unico marchio che sia vanto per la zona, ma allo stesso tempo garanzia di produzioni D.O.C.
E non mi si venga a dire che in un anno abbiamo circa 400.000 visitatori, perchè quelli li avremmo anche senza il parco. Quelli che arrivano, vengono a vedere il cratere del Vesuvio, ma se chiedessimo loro dell'esistenza dei sentieri del parco, quanti ci risponderebbero?
Allora ben venga la manifestazione per non far aprire la discarica, ma manifestiamo anche affinchè una risorsa turistica come il parco venga sfruttata anche per creare indotto e non solo per pagare un gruppo di "prescelti".
1 commento:
Good for people to know.
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